Bric Bucie
Bric Bucie Bric Bouchet | |
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Il Bric Bucie da Valpreveyre, versante francese. | |
Stati | Italia Francia |
Regione | Piemonte Provenza-Alpi-Costa Azzurra |
Provincia | Torino Queyras |
Altezza | 2 997 m s.l.m. |
Prominenza | 338 m |
Isolamento | 2,92 km |
Catena | Alpi |
Coordinate | 44°49′22.8″N 7°01′26.4″E |
Altri nomi e significati | Bric Bouchie, Bric Bouchet |
Data prima ascensione | 1876 |
Mappa di localizzazione | |
Dati SOIUSA | |
Grande Parte | Alpi Occidentali |
Grande Settore | Alpi Sud-occidentali |
Sezione | Alpi Cozie |
Sottosezione | Alpi del Monginevro |
Supergruppo | Catena Bucie-Grand Queyron-Orsiera |
Gruppo | Gruppo Bucie-Cornour |
Sottogruppo | Gruppo del Bric Bucie |
Codice | I/A-4.II-1-A.1.a |
Il Bric Bucie, detto anche Bric Bouchie e Bric Bouchet, è una montagna delle Alpi Cozie alta 2.997 m[1], che si trova lungo lo spartiacque tra l'Italia e la Francia.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]La montagna si erge sullo spartiacque alpino principale, tra Piemonte e Francia. La vetta è sulla frontiera internazionale; in Italia si trova in provincia di Torino, a cavallo tra la val Germanasca e la val Pellice. Dal versante francese domina invece la valle del Guil nel Queyras, ed è in comune di Abriès.
In corrispondenza della vetta, la dorsale alpina principale ha un brusco cambio di direzione. Orientata circa N/S a meridione della vetta, in corrispondenza di questa piega decisamente verso Ovest, per poi comunque piegare di nuovo verso nord in direzione del Grand Queyron. La vetta è idealmente delimitata dal col Bucie (2630 m) a sud, e dal passo Bucie (2746 m) ad ovest. Una terza dorsale si diparte dalla vetta in direzione est-nord-est, e costituisce l'inizio della dorsale che separa la val Pellice dalla val Germanasca; su questa dorsale, la vetta è idealmente delimitata dal colle detto la Passetta (2880 m).
La montagna è costituita da calcescisti localmente carboniosi, risalenti al Triassico - Giurassico, che appoggiano su un letto di rocce vulcaniche effusive (prasinite ed anfibolite), che localmente affiorano. Si tratta di rocce appartenenti al complesso delle pietre verdi di Gastaldi.[2]
Ascesa alla vetta
[modifica | modifica wikitesto]La prima ascensione fu effettuata nel 1876 da tre alpinisti torinesi, che salirono dal versante della val Pellice, partendo dal col Bucie. Oggi la montagna presenta due vie normali: una è quella aperta dai primi salitori, l'altra, la più frequentata, si origina invece dalla val Germanasca.[3]
Salendo dalla val Germanasca, ci si appoggia al rifugio Lago Verde, da dove si risale per traccia di sentiero (segnalata) verso la Passetta. Qui giunti, si risale lungo la cresta est-nord-est, sempre per traccia di sentiero, fino alla vetta. In prossimità della vetta, è necessario ricercarsi il passaggio ottimale fra roccette.[3]
Salendo dalla Val Pellice invece si risale dalla frazione Villanova di Bobbio Pellice per il sentiero 121, accessibile dalla strada carrozzabile poco dopo aver superato il divieto d'accesso per le automobili. Da lì, si sale seguendo il sentiero verso la Crosenna, superando l'agriturismo Porziuncolla. Qui la traccia è leggermente meno battuta perché confusa nell'erba un poco più alta, ma comunque ben segnalata da alcuni cartelli dietro le case. Proseguendo, il sentiero 121 si biforca. Continuando a seguirlo si arriva al Col Malaura, mentre prendendo a destra e imboccando il sentiero 2 si punta dritti al colle del Boina. Raggiunto il colle si scende brevemente per poi risalire un'ultima e decisa volta fino al bivacco Soardi, aperto tutto l'anno e nei mesi estivi custodito da volontari CAI. Da qui si risale il canale del versante sud, evitabile in diversi punti per l'installazione di catene che agevolano il passaggio ai suoi lati, evitando così pericolosi scarichi di rocce verso chi, eventualmente, segue. Superati in tutto quattro tratti di catene, per pendii detritici e facili roccette, si raggiunge la vetta.[3] Il percorso presenta passaggi in roccia fino al III grado; i tratti più difficili sono armati, appunto, con catene.[4]
È possibile collegare i due itinerari dal passo Bucie alla Passetta, passando sul versante francese.[3]
Entrambi i percorsi sono già classificati come alpinistici, con grado di difficoltà di F+.[3] È possibile seguire anche altre vie, in particolare con partenza dal rifugio Lago Verde; queste vie hanno difficoltà compresa tra PD e TD.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (DE) Ewald Tange, Französische Alpen, Univ. Press of Mississippi, 2006, p. 324. URL consultato il 28 settembre 2021.
- ^ Carta Geologica d'Italia scala 1:100.000 - foglio 67 - Pinerolo[collegamento interrotto]
- ^ a b c d e Grandi Monti/1, collana Le guide di ALP, Anno III, numero 1, estate 1989; Vivalda Editori, Torino; pagg. 37-38
- ^ gulliver.it - salita al Bric Bucie con discesa dalla via normale
- ^ Rifugio Lago Verde, su Montagnedoc. URL consultato il 25 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2007).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Cartografia
- Cartografia ufficiale dell'Istituto Geografico Militare in scala 1:25.000 e 1:100.000, consultabile on line
- Cartografia ufficiale francese dell'Institut géographique national (IGN), consultabile online
- Istituto Geografico Centrale - Carta dei sentieri 1:50.000 n.6 "Monviso"
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bric Bucie
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Bric Bucie, su Peakbagger.com.